WELTA RAK
(1920-1935)

Welta Rak (1920-1935)

CARTA D’IDENTITÀ
Nome e modello dell’apparecchio: WELTA RAK (attribuzione presunta, leggere avanti)
Tipo e/o costruzione dell’apparecchio: Fotocamera pieghevole a lastra con corpo in legno e metallo, soffietto a doppia estensione e alzata/spostamento anteriori controllati da viti micrometriche
Paese di origine: Germania
Periodo di produzione: 1920 – 1935

CARATTERISTICHE TECNICHE
Tipo di pellicola: Lastre o rullo 120 (con adattatore in dotazione)
Formato negativo: 6,5x9cm
Mirino e messa a fuoco: Messa a fuoco e inquadratura su vetro smerigliato o inquadratura a mezzo di cornice pieghevole e mirino a traguardo
Otturatore: Friederich Deckel Compur con posa I, B e T (M, D e Z nella dizione tedesca) e tempi da 1” a 1/250” (serial n° 72672)
Obiettivo e lenti: Obiettivo Xenar (Jos. Schneider & C. – Kreuznach ) f:4.5 F=105mm (D.R.P. N. 258646)

INFORMAZIONI STORICHE, NOTE E VALUTAZIONE
Stato di conservazione, difetti e altre annotazioni: L’apparecchio non riporta alcun riferimento al produttore, quindi l’attribuzione di marca (comunque più che attendibile) è conseguenza di ricerche e incrocio di dati su siti specializzati.
La Welta è stata fondata nel 1914 da Walter Waurich e Theodor Weber come Weeka Kamera Werk nel sobborgo Freital di Dresda, in Germania.
Inizialmente produce piccole macchine fotografiche fatte a mano a lastra di vetro, ma presto amplia la propria offerta includendo diversi modelli con il marchio “Welta”, che porta alla ridenominazione dell’azienda come Welta Kamerawerke Waurich & Weber.
Con lo scoppio della guerra in Europa, la produzione di macchine fotografiche rallenta e la società inizia a fornire alla fabbrica Zeiss Ikon di Dresda componenti per la produzione di ottiche militari.
Nel secondo dopoguerra, lo stato assume il controllo della Welta e la società viene ristrutturata come VEB Welta Kamera Werk. Nel 1959, la società viene incorporata (insieme ai vicini produttori Zeiss Ikon ed Eho-Altissa) in un conglomerato chiamato VEB Kamera und Kinowerk Dresden che nel 1964 diventa VEB Pentacon.
Questo esemplare, di media rarità, presenta diversi punti critici. Il dorso di chiusura ha il paraluce in tela molto danneggiato, è privo del vetro smerigliato e scivola con difficoltà nel suo alloggio sull’apparecchio.
Il soffietto ha perso la conformazione che gli permette di rientrare nel corpo macchina senza pericolo di danni, che comunque al momento non sono verificati (sembra essere impermeabile alla luce).
Risulta anche assente la livella a bolla normalmente integrata a fianco del mirino.
È invece presente in dotazione un adattatore brevettato Rollex per l’utilizzo con pellicola 120. Anche in questo caso c’è qualche difficoltà di inserimento ed il volet non ritorna facilmente in sede dopo averlo estratto.
Fotocamera e accessorio sono contenuti in una borsa di cuoio – anch’essa priva di marchi o loghi – in condizioni molto buone.
Diaframmi, tempi e pose, sebbene non testati, sono funzionanti. Considerando l’età, le lenti presentano solo lievi muffe e segni di sporcizia.
Accanto al mirino a traguardo è applicata una “tabella di cortesia” – in ottone inciso – con i rapporti diaframma/tempo di esposizione in base alle diverse condizioni di luce. In calce alla tabella è riportato il nome del negoziante che probabilmente ne ha operato la vendita originariamente (Christoph Schaller, Wien) e l’indirizzo dei tre suoi punti vendita viennesi.
Splendido oggetto per collezione e arredamento, ma con possibilità “sperimentali” di utilizzo con pellicola.

Altri riferimenti reperibili su questo o altri siti: Nessuno

Valore base complessivo stimato (€): 105,00

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