In questa stampa dal titolo “Il Progresso” di Raffaele Corte (Raphakor), veniamo trasportati in un mondo dove il tempo si ferma e l’immaginazione prende il volo. L’occhio attento dell’artista per i dettagli e la composizione è evidente in ogni elemento di questa immagine ipnotica. Un senso di mistero permea la scena mentre ci troviamo in mezzo a un paesaggio industriale abbandonato. Macchinari arrugginiti, muri fatiscenti e vegetazione incolta raccontano storie di un’epoca dimenticata in cui il progresso era al suo apice. Eppure, nonostante il degrado che ci circonda, c’è un’innegabile bellezza che emerge dai resti dell’attività umana. L’uso magistrale della luce da parte di Corte aggiunge profondità e dimensione alla fotografia. I raggi tenui filtrano attraverso le finestre rotte, proiettando ombre eteree sulle superfici consumate sottostanti. È come se la natura stessa avesse rivendicato queste strutture create dall’uomo come propria tela, trasformandole in opere d’arte. La giustapposizione tra natura e industria crea una narrazione stimolante sul nostro rapporto con il progresso e il passare del tempo. Come spettatori, ci ritroviamo a riflettere su quanto velocemente i progressi possano diventare obsoleti o svanire del tutto. “Il Progresso” ci ricorda che anche nei momenti di declino o di abbandono, c’è sempre spazio per crescere e rinnovarsi. Questa stampa evocativa ci invita a riflettere sul nostro viaggio verso il progresso, apprezzando sia la resilienza che si trova all’interno della bonifica della natura che le storie sussurrate da luoghi dimenticati.
(da “Media Storehouse“)